Archivio per la categoria ‘Prysmian’

ENI
Ieri l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, ha risposto alla lettera del fondo americano Knight Vinke, che chiedeva lo spin-off da Saipem. Come già affermato qualche giorno fa in occasione dei risultati, Scaroni ha ribadito che la revisione dell’investimento in Saipem non è al momento una priorità. La proposta di Vinke è che Eni si liberi di Saipem assegnando ai suoi azionisti le azioni Saipem che possiede (poco meno del 43% del capitale). Qualora la scissione andasse in porto Eni deconsoliderebbe circa 4,3 mld eu di debito di Saipem. Più complessa la situazione per Saipem, che dovrebbe procedere a un aumento di capitale per riequilibrare la struttura finanziaria. La maggior parte degli analisti ritiene che le probabilità di una separazione di Saipem da Eni siano basse, almeno nel breve periodo.

LUXOTTICA
Non si arresta la corsa di Luxottica che stamani apre in rialzo dell’1,7% a 36,24 euro, sui nuovi massimi storici. Ieri sera il primo produttore mondiale di occhiali ha comunicato di aver chiuso il 2012 con ricavi a 7.086 milioni del 2011 a 6.222 milioni, l’utile operativo è aumentato a 982 (+21,7%) mentre quello ‘adjusted’ ha superato il miliardo di euro (1.004 milioni, +22,3%). L’utile netto contabile si è assestato a 542 milioni (+19,8%), quello ‘adjusted’ è salito del 24,4% a 567 milioni. Il ceo Andrea Guerra ha aggiunto: ”L’avvio del 2013 è stato positivo e guardiamo con fiducia ai prossimi mesi’. L’indebitamento netto al 31 dicembre 2012 è sceso a 1.662 milioni dai 2.032 milioni di euro a fine 2011, riducendo il rapporto tra debito netto e Ebitda ‘adjusted’ a 1,2 volte rispetto alle 1,8 volte di fine 2011. La crescita dell’utile netto consolidato ha permesso, in presenza di un pay-out stabile al 50%, di aumentare il dividendo del 18,4% a 0,58 euro. Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,58 euro per azione ordinaria.

PRYSMIAN
Anche Prysmian prosegue il rally, partendo con un rialzo dell’1,4% che la spedisce a 16,95 euro. Dopo i buoni risultati di ieri sono fioccate le promozioni. Goldman Sachs ha alzato il prezzo obiettivo sul titolo a 22,5 euro dai 21,6 precedenti. Per Cheuvreux il titolo vale 18 euro dai 16 euro precedenti.
Infine gli analisti di Mediobanca hanno alzato la raccomandazione a “Outperform” da “Neutral”: il target price sale a 19,0 euro da 16,2 euro. Il broker si aspetta che la società riceverà importanti commesse dai progetti dell’eolico offshore. Ricordiamo che il titolo ieri ha toccato i massimi dal 2008, negli ultimi 6 mesi ha guadagnato il 26%.

FTSE/MIB Buona la recente reazione sui minimi a 17.200 punti. Area 17mila rimane il primo supporto a baluardo dell’uptrend in corso. Il primo target si colloca a 18mila punti, uno spartiacque decisivo per ulteriori allunghi fin verso quota 20.000 punti.

Tra i titoli che segnaliamo:

DANIELI Continua la fase di consolidamento su una base interessante dopo il recente scivolone a quota 22 euro. Il risveglio dei basic materials e il traino della Cina potrebbe avvantaggiarla. Manteniamo per il target a 25 euro. Stop a 21,5.

PRYSMIAN La ex divisione cavi della Pirelli tiene bene, ma si scontra con la forte resistenza collocata a quota 16 euro. Per questo motivo manteniamo una posizione ribassista. Primi supporti in area 14,8 euro.

UNICREDIT Prova a rimbalzare dopo il recente ritracciamento. La strategia multiday rimane comunque valida per target verso 4,65 euro, il top del 2012. Stop sotto 3,8 eu.

UBI BANCA riprende la corsa. Fino a 4,2 eu si può vendere.
Consideriamo questo short una “polizza assicurativa” in caso di correzione del mercato. Target nella fascia 3,4 euro.

CHIUSURE IN ROSSO
Seduta negativa per le Borse europee, condizionate dall’incertezza sulla riunione dei ministri finanziari della zona euro sulla crisi in Grecia e dal calo di Wall Street. A Milano l’indice FtseMib ha chiuso in calo dello 0,7% a 15.520 punti, Londra è scesa dello 0,5%, Parigi -0,7%, Francoforte -0,2%. L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è sceso dello 0,6%.
L’euro è stabile a 1,296 contro il dollaro, invariato da 1,297 della chiusura di venerdì sera.
Stabile anche il Btp a 10 anni, con rendimento al 4,74% e spread a quota 332 punti base.
Alle 20.30 italiane il petrolio wti quota 87,9 dollari il barile, oro in calo frazionale a 1.749 dollari l’oncia. Wall Street scende nonostante i primi dati della National Retail Federation indichino un forte aumento degli acquisti nel weekend del Thanksgiving, con un incremento pari al 13%.

GRECIA E FISCAL CLIFF INDUCONO ALLE PRESE DI BENEFICIO
Sulla seduta odierna nel Vecchio Continente ha pesato l’incertezza relativa all’esito della riunione dell’Eurogruppo sulla Grecia. Molti investitori hanno preferito realizzare i guadagni accumulati la scorsa settimana. Nonostante l’ottimismo ostentato oggi dal ministro francese Pierre Moscovici, che ha detto di vedere vicina la soluzione del caso Grecia, sul mercato obbligazionario la tensione è sfociata in una forte domanda di titoli presunti “sicuri”, anche se con rendimenti negativi. Il Tesoro tedesco ha collocato stamattina titoli di Stato a 12 mesi per 3 miliardi di euro. Nonostante il rendimento (-0,085%) la domanda è stata di ben 5 miliardi.
Nel frattempo da oltreoceano tornano le preoccupazioni sull’esito dei negoziati fra la Casa Bianca e i repubblicani per disinnescare la bomba a orologeria del fiscal cliff. Se entro 36 giorni non sarà trovato un accordo, dal primo gennaio 2013 scatteranno automaticamente inasprimenti fiscali e tagli alla spesa pubblica per una cifra totale di 607 miliardi di dollari, numeri che innescherebbero una nuova spirale recessiva sull’economia USA.

I NUMERI DI PIAZZA AFFARI
A Piazza Affari si è messa in mostra A2A, che ha realizzato il 4,6%. Venerdi’ scorso a mercati chiusi la societa’ ha reso noto l’esito del collocamento di un prestito obbligazionario settennale da 750 mln euro, destinato esclusivamente a investitori istituzionali, che ha raccolto richieste superiori ai 4,5 mld con una oversubscription di 6 volte. Fra gli industriali, Fiat è salita dell’1,4% collocandosi al secondo posto dopo A2a. Alcuni traders fanno notare che il rialzo pare legato alla recente tenuta del supporto in area 3,3 euro, oltre che alla notizia che il gruppo e’ intenzionato a riaprire il proprio prestito obbligazionario da 600 mln euro, con cedola fissa del 7,75% e scadenza ottobre 2016.
Colore rosso per il comparto dei bancari: Unicredit e Intesa sono scese rispettivamente dello 0,9% e dell’1,1%, mentre MontePaschi è avanzata dello 0,2%. Venerdì l’associazione europea di categoria ha avanzato alla Commissione Ue la richiesta ufficiale di rinviare di un anno (dal gennaio 2013 al gennaio 2014) l’entrata in vigore delle stringenti norme di Basilea 3.
Tra i titoli peggiori svetta Fiat Industrial con un ribasso pesante: -3%. F.I. ha firmato l’accordo definitivo di fusione con Cnh, che portera’ all’integrazione delle rispettive attivita’. I termini dell’intesa sono in linea con l’offerta annunciata il 19 novembre scorso. Tuttavia gli analisti di Ubs hanno ridotto su Cnh la raccomandazione da buy a neutral. Secondo peggior titolo del listino principale è Prysmian finita in ribasso del 2% in quanto declassata da Mediobanca a “neutral” da “outperform”. In calo Pirelli -0,4%. E’ arretrata Finmeccanica -1%.
Aria di ritracciamento per i petroliferi con Eni che è scesa dell’1,2%, e Saipem in calo a -0,5%.
Flessione dello 0,3% per Enel mentre Telecom Italia è arretrata dello 0,7%.
Fra le mid cap, Rcs è salita del 4,1% dopo le indiscrezioni sul nuovo piano industriale in via di definizione: sarebbe prevista la vendita di asset, un aumento di capitale e il licenziamento di 500 dipendenti. MaireTecnimont ha peso il 3,6%.

LE CHIUSURE
Si chiude una giornata ad alta volatilità per le Borse. A Parigi il Cac-40 chiude in calo dello 0,06%, il Ftse 100 di Londra scende dello 0,27%, il Dax di Francoforte dello 0,39% e l’Ibex di Madrid dello 0,48%. Piazza Affari ancora una volta in evidenza, con l’indice FtseMib che chiude in calo dello 0,6% 15.194 punti, e un grafico intraday che provoca le vertigini. A guidare le danze sono state le continue oscillazioni delle banche e dei titoli petroliferi, Eni in testa. Sull’andamento dell’azionario ha inciso anche l’intonazione negativa degli indici di Wall Street che hanno annullato i rialzi registrati dopo le prime contrattazioni. L’euro ha continuato a indebolirsi e in serata è sceso a 1,274 contro il dollaro, da 1,277 della chiusura precedente.

IL DISCORSO DI DRAGHI TRA SPAGNA E GRECIA
Dopo il brutto scivolone di ieri, stamani in Europa la seduta era iniziata con un lieve recupero. Ma a Milano la tendenza positiva è durata poco, e senza motivi apparenti Piazza Affari a metà mattina era già in ribasso dell’1%. In apertura gli ottimisti avevano puntato sulla notizia positiva proveniente da Atene, dove ieri sera il Parlamento ha approvato il nuovo pacchetto austerità concordato con Ue, Bce e Fmi, indispensabile per ottenere la prossima tranche di aiuti senza la quale fra una settimana la Grecia sarebbe fallita. La Borsa di Atene ha incassato il risultato con un ribasso del 5%.
Piazza Affari a sua volta non ha dato segni di ripresa nemmeno dopo il successo dell’asta di titoli di Stato spagnoli: Madrid ha collocato bond a diversa scadenza per un ammontare di 4,76 miliardi, superiore ai 4,5 miliardi previsti come target massimo dall’emittente. Ciononostante, la reazione degli spread è piuttosto fiacca: lo spread Btp/Bund è tornato a salire a quota 363 punti base, per un rendimento del Btp 10 anni del 4,99%.
La Bce, come previsto, ha lasciato i tassi invariati allo 0,75%. Il presidente Mario Draghi ha dichiarato che il “momentum” della crescita europea resta debole, ma i segnali di ripresa della fiducia sui mercati si cominciano a vedere. Restano cruciali, comunque, le riforme fiscali e strutturali che ciascuno Stato della zona euro dovrà operare, e, soprattutto, la necessità di dare impulso al mercato del lavoro. Sulla questione Madrid, Draghi ha ribadito che spetta solo alla Spagna decidere se chiedere aiuti all’Ue e non alla Banca centrale europea.

I NUMERI DI PIAZZA AFFARI
Venendo ai dettagli di Piazza Affari, fra le blue chip spicca il rialzo di A2A, in crescita del 5,3% dopo la presentazione di risultati del terzo trimestre migliori delle attese e di un nuovo piano industriale che punta a ridurre drasticamente il debito entro il 2015. La societa’ prevede la cessione mirata di quote di minoranza, l’incremento dell’efficienza operativa, e la crescita organica della redditivita’ in quattro aree di core business: energia, ambiente, calore e reti. Con il nuovo piano, il management stima un Ebitda pari a 1,3 mld euro e il debito in calo a 3,2 mld.Lottomatica ha guadagnato il 3,5% dopo i risultati migliori delle attese annunciati ieri sera. Seduta a due velocità per il comparto bancario: MontePaschi ha ceduto il 2,48% a 0,212 euro, Popolare di Milano l’1,96% a 0,399 euro, Banco Popolare l’1,92% a 1,176 euro. In positivo Intesa SanPaolo (+0,50% a 1,218 euro), Mediobanca (+0,76% a 4,508 euro) e Unicredit (+0,35% a 3,418 euro).
Sul listino principale è caduta Pirelli, in ribasso del 2,7%. Alcuni analisti prevedono che lunedì prossimo la società annuncerà una revisione dei target.
Contrastati gli altri titoli industriali: Fiat è scesa dello 0,6%, Fiat Industrial +0,2%, Finmeccanica è arretrata del 2,6% in attesa dei risultati che saranno annunciati a mercati chiusi. In calo anche Prysmian -2,1%, che nella trimestrale diffusa oggi ha annunciato un aumento del debito sopra le stime degli analisti.
Fra i petroliferi, Eni è scesa dello 0,4%, Tenaris ha chiuso in parità, Saipem ha ceduto il 3,2%, mentre Saras affonda con un -5,9%.
Tra i titoli finanziari Generali, che domani annuncerà i risultati del terzo trimestre, ha guadagnato lo 0,4%. I buoni risultati hanno spinto Azimut in rialzo del 3,2%.
Forti perdite per Autogrill -3,9% e Mediaset -3,4%. In calo anche Diasorin -2%.
In calo Enel -1,9%, debole anche Telecom Italia -1,1%.

ITALIA
Cda su risultati 3° trimestre di: A2A, Generali (comunicato domattina), Autogrill, Azimut, Buzzi, Finmeccanica, Geox, Mediolanum (10,30), Prysmian, Telecom Italia (comunicato domattina), Terna.

Conference call su risultati 3° trimestre di: Autogrill (17,45), Azimut (16,30), Finmeccanica (18,30), Geox (17,30), Isagro (10,30), Italcementi (15,30),Mediolanum (16,30), Prysmian (18,00), Tenaris (16,00), Terna (16,00).

A2A, presentazione piano industriale triennale (14,45) [il primo dopo l’uscita dal perimetro di Edison].

ROMA
Tesoro, annuncio quantitativi Bot in asta il 13 novembre.

FRANCOFORTE
Bce, consiglio politica monetaria. Annuncio tassi (13,45) e conferenza stampa Draghi (14,30).

BERLINO
Bilancia commerciale settembre (8,00).

LONDRA
Banca centrale termina riunione di politica monetaria; annuncia tassi (13,00).

MADRID
Tesoro offre 3,5-4,5 miliardi nuovo titolo di Stato a 5 anni scadenza 31/01/2018, cedola 4,5%; riapre asta titolo con scadenza ottobre 2015,cedola 3,5%; titolo a 20 anni scadenza luglio 2032, cedola 5,75%.

Risultati Endesa.

WASHINGTON
Commercio estero settembre, nuove richieste sussidi disoccupazione settimanali(14,30).

Tesoro offre titoli di Stato a 30 anni (19,00).

NEW YORK
Risultati Walt Disney, Nvidia.

Dopo un’apertura in ribasso condizionata dalla festività di Ognissanti, la Borsa di Milano azzera le perdite attorno alle 10.00 riportandosi sulla parità, mentre vanno leggermente meglio le altre piazze del Vecchio Continente: Francoforte e Londra viaggiano attorno allo +0,2%, Parigi poco mossa.
Lo spread Bund Btp scende a 347 punti base. Il cross euro/dollaro vede la moneta unica a 1,294 da 1,296 di ieri sera. Il petrolio wti tenta la risalita e si porta a 86,4 dollari il barile, l’oro guadagna lo 0,2% e si porta a 1.723 dollari l’oncia.
In Asia stamani Tokio ha chiuso in lieve rialzo, mentre Hong Kong ha guadagato lo 0,7% e Shanghai l’1,7% . Il mercato azionario cinese reagisce positivamente all’incremento dell’indice Purchasing Manager (direttori degli acquisti), salito in ottobre a 50,2 da 49,8 di settembre, ed è la prima volta che l’indice supera quota 50, il discrimine tra fase di contrazione economica e fase di espansione, negli ultimi tre mesi. Al momento il mercato europeo è privo di spunti, anche a causa della giornata festiva, ma nel pomeriggio arriverà una serie di importanti dati macroeconomici dagli USA.
L’evento più notevole a Piazza Affari finora è il rimbalzo di Fiat +1%. Prysmian guadagna lo 0,7% e si mette in luce beneficiando della promozione di Ubs. Per quanto riguarda il Ftse Mib la maggior parte degli analisti propende per una prosecuzione dello scenario rialzista iniziato l’estate scorsa e concorda nell’individuare il pivot a quota 15.000 punti, sotto il quale si aprirebbe la possibilità di un affondo per lo meno fino a quota 14.700.

I NUMERI DI FINE GIORNATA
Si chiude una giornata interlocutoria per le Borse europee, con gli investitori che restano alla finestra in attesa del vertice europeo di due giorni iniziato oggi a Bruxelles. I capi di Stato e di governo dei 27 Paesi della Ue faranno il punto sull’attuazione degli impegni presi con il Consiglio europeo di fine giugno. Grecia e Spagna saranno ovviamente al centro delle discussioni. Dopo il rally degli ultimi tre giorni, la Borsa di Milano e quella di Madrid hanno accusato un discreto flusso di realizzi. Il FtseMib ha chiuso in calo dello 0,3% a 16.185,45 punti, dopo uno scivolone intraday che si è spinto fino al minimo di 15.990 in concomitanza con la diffusione dei dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione USA, risultati peggiori delle previsioni. L’indice iberico Ibex è invece arretrato dello 0,4%. Al contrario, il Dax di Francoforte ha terminato in rialzo dello 0,58% a 7.437,23 punti, +0,22% per il Cac40 di Parigi a 3.535,18; e +0,1% per l’indice londinese Ftse100 che termina a 5.917,05. L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro , è salito dello 0,2%. Sul mercato dei titoli di Stato il Btp a 10 anni ha consolidato i progressi di ieri: rendimento confermato al 4,74% e spread a quota 311. Euro stabile a 1,310 contro il dollaro. Il petrolio wti, alle 20.00 ora italiana, resta fermo poco sopra i 92 dollari il barile, l’oro scende di mezzo punto a 1.745 dollari l’oncia, e i tre indici di Wall Street sono in rosso con il Nasdaq che perde oltre un punto percentuale a a 3.068 punti.

L’ASTA DEI BONOS E I DATI MACRO DAGLI USA
Nel corso della mattinata la Spagna, nell’asta di Bonos a 3, 4 e 10 anni, ha collocato titoli per 4,614 mld euro, cifra superiore al massimo annunciato e con rendimenti risultati in calo rispetto all’emissione precedente. L’indice principale di piazza Affari ha accelerato al ribasso dopo il dato sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Usa, risultato inferiore alle attese (+46.000 unita’ rispetto all’indicazione precedente). In seguito a frenare le vendite e’ stato l’indice sull’attivita’ manifatturiera regionale elaborato dalla Fed di Filadelfia, a ottobre pari a 5,7 punti e superiore alle previsioni. Le Borse europee hanno ridotto le perdite nel pomeriggio sull’onda di un nuovo dato positivo dagli USA: il Superindice (Leading Indicator), calcolato sulla base delle indicazioni di più indici anticipatori, è salito a settembre dello 0,6% superando di gran lunga le attese degli economisti che in media si aspettavano un calo dello 0,2%. A Wall Street, però, non c’è entusiasmo, con il Dow Jones e l’S&P invariati e il Nasdaq trascinato dal ribasso di Google che perde il 9% dopo avere annunciato un utile del trimestre di 9,03 dollari per azione, contro attese di 10,65 dollari.

I NUMERI DI PIAZZA AFFARI
Sul paniere principale Pirelli & C. (+1,91%) registra la perfomance migliore. Seguono Buzzi Unicem con un rialzo dell’1,83% e Prysmian dell’1,4%. Bene anche Stm (+1,48%): la società franco-italiana fornirà i chip per tre nuovi modelli di cellulari di Samsung. Nel settore tech si è assistito oggi all’ottovolante di Nokia, che ha chiuso in progresso dell’1% dopo essere balzata in rialzo dell’8% dopo i risultati migliori delle attese.
I bancari chiudono contrastati. In progresso Banca Popolare Milano (+1,15%) e Unicredit (+0,38%), mentre chiude pesantemente in negativo Montepaschi (-6,36%) che sconta il downgrade di Moody’s da Baa3 a Ba2 con outlook negativo. Un titolo classificato “junk”, quindi. L’a.d. dell’istituto, Fabrizio Viola, ha dichiarato che il taglio del rating non avra’ impatto sui prestiti statali. In calo anche Intesa Sanpaolo (-0,74%), B.Pop.Em.Romagna (-0,57%), Ubi B. (-0,19%), B. Popolare (-1,15%) e Mediobanca (-0,17%). Tra gli assicurativi Generali è scesa dello 0,8%, nonostante indiscrezioni di trattative per la cessione di BSI a un compratore cinese.
Petroliferi in ordine sparso, con Eni che cede lo 0,7%, Saipem in rimonta di mezzo punto percentuale, e Tenaris che cede l’1,08%. Il tutto mentre il petrolio wti resta inchiodato a 92 dollari il barile.
Ferragamo (-4,27%) e’ stata penalizzata dal taglio del rating a neutral da Hsbc e Mediobanca. Forti vendite anche su Campari che ha perso il 3% al traino della francese Remy Cointreau , caduta dell’8% dopo avere annunciato risultati di vendita inferiori alle attese. Il colosso francese degli alcolici Pernod Ricard è sceso del 2,4%. Proprio oggi Campari ha piazzato sul mercato un bond da 400 milioni di euro a sette anni con un rendimento di 325 punti base sopra il tasso midswap. Il bond servirà a finanziare l’acquisizione di Lascelles DeMercado, produttore giamaicano di rum. Male anche Mediaset -2,99% e Impregilo -2,78%. Su quest’ultima gli analisti di Intermonte ritengono che lo storno iniziato ieri sia ingiustificato alla luce di quanto emerso in conference call sull’operazione di cessione della quota in Ecorodovias.

I DATI DELLA CHIUSURA
Chiusura in rialzo per le piazze europee, nonostante il downgrade della Spagna da parte dell’agenzia di rating Standard & Poor’s. Le borse hanno accelerato nel pomeriggio dopo i dati sorprendentemente positivi sul mercato del lavoro Usa. Aiutano anche le buone trimestrali diffuse da Burberry e Carrefour. Londra ha guadagnato lo 0,9%, Parigi +1,4%, positiva anche la Borsa di Madrid +0,9%. A Milano l’indice Ftse Mib è salito dell’1,26% a 15.634,45 punti e il Ftse All-Share guadagna l’1,01% a 16.526,8 punti. Sul mercato secondario dei titoli di Stato. lo spread fra il rendimento dei Btp a 10 anni e il Bund tedesco è sceso a 350. L’euro è in rialzo a 1,293 contro il dollaro, da 1,287 della chiusura precedente. Il prezzo del petrolio sta salendo con il Wti a 92,41 dollari al barile (+0,9%) e il Brent a 115,2 dollari (+0,8%). L’oro sale a 1.769 dollari l’oncia (+0,2%).

RATING, ASTE TITOLI, DATI MACRO DAGLI USA
La giornata di scambi sui listini europei si era aperta all’insegna del pessimismo, dopo il taglio del rating della Spagna da parte di Standard & Poor’s di due gradini da BBB+ a BBB-. In questo modo il merito di credito di Madrid è solo un livello sopra a quello ‘junk’, spazzatura. Da Tokyo, dove tuttora è in corso il meeting del Fmi, il direttore generale, Christine Lagarde, ha affermato che alla Grecia servono due anni in più per completare il programma di riduzione del deficit.
Le buone notizie sono partite in mattinata dall’asta dei titoli di Stato italiani. Il Tesoro ha incontrato una domanda di ben 6,2 miliardi di euro a fronte di un’offerta di 3,75 miliardi di nuovi Btp a 3 anni, collocati a un rendimento del 2,86%, in lieve rialzo dal 2,75% dell’asta precedente di metà settembre. Inoltre ha collocato con facilità altri Btp a varie scadenze per 2,25 miliardi, pari all’ammontare massimo previsto. Per quanto riguarda invece i dati macro dagli USA, la settimana scorsa le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono scese a 339mila, da 367mila della settimana precedente. Il dato ha colto di sorpresa gli economisti che avevano stimato in media un 370mila richieste. Le ripercussioni positive sono arrivate fino ai mercati europei, che erano già ben impostati al rialzo dopo la conclusione positiva dell’asta dei Btp italiani.

I NUMERI DI PIAZZA AFFARI
Giornata brillante per il comparto bancario, grazie alla tensione alleggerita sugli spread di Italia e Spagna e grazie anche all’indiscrezione secondo cui potrebbe slittare l’applicazione delle regole di Basilea 3. Maglia rosa del listino PopolareMilano +4,1%, bene anche Unicredit + 3,9%, Intesa +3,4%, Mediobanca +2,5%. In rialzo anche MontePaschi +4% che ha invertito la rotta dopo una mattina in calo.
Debole Eni, in calo dello 0,6%, dopo il buon rialzo di ieri (+1,8%). Il gruppo petrolifero ha confermato oggi l’obiettivo di crescita della produzione di idrocarburi di oltre il 3% annuo nel periodo 2011-2015 e del 3% nel periodo 2015-2022. Saipem ha chiuso invariata ma in recupero rispetto ai minimi intraday sotto quota 37 euro. Chiusura positiva per Enel, salita dello 0,7%. Fra gli industriali, è scesa StM -0,1%, dopo che Deutsche Bank ha abbassato il target price a 3,5 euro da 3,9 euro.
Buon rialzo di Fiat +2,3%, in scia ai rumors secondo cui il Lingotto avrebbe offerto 140 mln usd per il 3,32% di Chrysler a Veba. Bene anche Luxottica (+2,36%) su cui gli analisti di Berenberg hanno confermato il rating buy con target price di 31 euro. Denaro su Pirelli +2,4%, Fiat Industrial +1,3% e Finmeccanica +1,3% il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, ha dichiarato che il fallimento delle trattative tra EADS e BAE Systems ha aperto nuove opzioni di sviluppo per il gruppo industriale che l’azionista di controllo pubblico dovrà valutare rapidamente.
Fuori dal paniere principale arretra Prelios (-4,83% a 0,0906 euro), il cui cda ha ha deliberato di concedere un periodo di negoziato in esclusiva a Feidos, la società che fa capo a Massimo Caputi, fino al 12 novembre. In rosso anche Unipol (-1,25% a 1,732 euro), che ha presentato un esposto al Tar del Lazio contro l’Antitrust perché ritiene “eccessivamente gravose” alcune richieste dell’Authority nell’ambito del riassetto di Fonsai (-2,05% a 0,9795 euro).

I NUMERI DELLA CHIUSURA
Chiusura di seduta col segno meno per le Borse europee, frenate dalla prospettiva di una ripresa dell’economia mondiale sempre più incerta. Il Ftse 100 di Londra perde lo 0,54% a 5.810,25 punti, il Dax di Francoforte lascia lo 0,78% a 7.234,53 punti e il Cac 40 di Parigi cede lo 0,7% a 3.382,78 punti. A Madrid l’Ibex affonda dell’1,85% a 7.745,4 punti, mentre nel giorno del vertice Merkel-Samaras, l’Athex di Atene fa eccezione e guadagna lo 0,55% a 829,59 punti. Sul fronte obbligazionario lo spread Btp/bund si assesta a 357 punti base, mentre l’euro in serata è sceso bruscamente nei confronti del dollaro a 1,288, da 1,296 della chiusura di ieri.

LE BRUTTE NOTIZIE DAL FMI, DALLA GRECIA, E DAL FRONTE TURCO-SIRIANO
Il Fondo Monetario Internazionale ha indicato che quest’anno il PIL mondiale mettera’ a segno un progresso del 3,3%, anziche’ del 3,5% come indicato a luglio, e che nel 2013 salira’ del 3,6% e non del 3,9%. In mattinata il presidente della Bce, Mario Draghi, ha spiegato in un’audizione al Parlamento europeo che l’economia del Vecchio continente è ancora a rischio. Draghi ha messo l’accento sulla necessità che il regolamento per una supervisione bancaria unica, a livello europeo, entri in vigore dal prossimo primo gennaio, in quanto “questo permetterebbe di iniziare i lavori preparatori il più rapidamente possibile”. Nel frattempo dall’Ecofin a Lussemburgo è uscito un accordo tra undici Paesi, Italia compresa, che hanno deciso di avviare una cooperazione rafforzata per arrivare alla cosiddetta ‘Tobin Tax’, una tassa sulle transazioni finanziarie. Oggi è stato anche il giorno dell’incontro bilaterale ad Atene tra il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il premier greco, Antonis Samaras, cui hanno fatto da sfondo violenti scontri nella capitale tra manifestanti e polizia. Merkel ha dichiarato al termine del vertice di essere favorevole ad aumentare gli aiuti alla Grecia, ma dopo i risultati del rapporto della troika (Ue, Bce e Fmi). Secondo il cancelliere, Atene “ha fatto molto, ma molto resta ancora da fare”. Dal fronte geopolitico continuano ad arrivare notizie allarmanti: la Turchia avrebbe incrementato la presenza di carri armati e missili sul confine con la Siria. Il petrolio è subito balzato in avanti di quasi due punti percentuali con il Wti a 92,8 dollari il barile e il Brent a 114 dollari.

I NUMERI DI PIAZZA AFFARI
La maglia rosa del Ftse Mib oggi viene assegnata a Stm, in rialzo del 3,05% a 4,458 euro: la società ha confermato di avere incaricato JP Morgan di trovare un compratore o un partner per la disastrata joint venture St-Ericsson, che diversi piani di ristrutturazione non sono riusciti a riportare in utile. Inoltre il governo francese sarebbe pronto a cofinanziare un nuovo stabilimento di nanotecnologie a Crolles, nel Sudest della Francia.
Il comparto bancario ha proceduto in ordine sparso. In rosso MontePaschi (-2,99% a 0,2274 euro), nel giorno dell’assemblea straordinaria degli azionisti. Il titolo paga le parole del presidente Alessandro Profumo sull’aumento di capitale con esclusione dei diritto d’opzione che apre la strada all’entrata di nuovi soci nel capitale della banca Segno meno anche per Popolare di Milano (-0,88% a 0,4262 euro), Banco Popolare (-1,85% a 1,219 euro), Intesa Sanpaolo (-0,8% a 1,246 euro), Mediobanca (-2,03% a 4,246 euro) e Ubi Banca (-0,66% a 3,008 euro). Salgono invece Banca Pop.Em.Rom. (+1,13% a 4,48 euro) e Unicredit (+0,53% a 3,436 euro). L’istituto di Piazza Cordusio ha reso noto che intende arrivare allo scorporo delle attività italiane nell’ambito di una ristrutturazione del gruppo, anche non sull’immediato come ha precisato il presidente Giuseppe Vita.
Tra i titoli industriali, in rosso ci sono anche Fiat (-0,23% a 4,28 euro) e Fiat Industrial (-1,09% a 7,73 euro). Si riprende invece nel finale Finmeccanica (-0,1% a 4,164 euro), che ha comunicato di essersi aggiudicata nuovi ordini per un valore complessivo pari a circa 93 milioni di euro attraverso le sue società AgustaWestland, Selex Galileo, Selex Elsag e Drs Technologies. Nel comparto oil positiva Eni (+0,64% a 17,26 euro), che ha annunciato che venderà gas con il proprio brand anche ai clienti retail del mercato francese, mentre Saipem chiude invariata sul valore di ieri a 37,47 euro, e Tenaris, in calo frazionale, scende a 15,74 euro. Enel cede lo 0,91% nel giorno successivo all’emissione obbligazionaria da 2 mld euro.
Brillanti Ansaldo Sts (+2,57%) e Mediaset (+1,46%), mentre mostrano forti cali Prysmian (-1,5%), e Telecom Italia (-1,71%).

LE CHIUSURE
Piazza Affari inaugura il mese di ottobre in deciso rialzo mettendo a segno un +2,83% a 15.523 punti, in una seduta che è stata tonica fin dalla prima mattina: il Ftse Mib ha marciato inesorabile a partire dal pavimento di 15.100 punti raggiunto nell’opaca seduta di venerdì. Segno più anche pergli altri indici principali europei: il Cac-40 ha guadagnato il 2,39%, il Ftse 100 l’1,37%, il Dax l’1,53% e l’Ibex lo 0,98%. Sul segmento obbligazionario di casa nostra lo spread Btp/bund retrocede a 361 punti base. Alle 18.45 ora italiana il petrolio wti sale a 92,5 dollari il barile, l’oro a 1.780 dollari l’oncia, e il cross euro/dollaro resta praticamente invariato a 1,293. I tre indici USA sono in territorio positivo don il Dow Jones poco sotto quota 13.600 punti, in rialzo dell’1,15%.

STRESS TEST E DATI MACRO
Le borse sono partite subito con la giusta intonazione, dopo che gli stress test sulle banche spagnole hanno evidenziato che 7 istituti di credito sui 14 esaminati hanno bisogno di risorse finanziarie per 59,3 mld euro. Tale fabbisogno e’ risultato inferiore rispetto alle previsioni. In mattinata anche i dati macro arrivati da Eurolandia hanno alimentato l’ottimismo degli investitori: l’indice Pmi manifatturiero europeo è salito a settembre a 45,9 punti dai 44,4 di agosto. Il Pmi italiano è salito a settembre a 45,7 punti, il massimo da marzo e in crescita dal 43,6 di agosto. Gli economisti stimavano un dato a 44 punti. In Germania l’indice Pmi è salito a 47,4 punti dai 44,7 di agosto.
L’accelerazione si è poi avuta dopo la pubblicazione dell’Ism manifatturiero Usa, che a settembre si è attestato a 51,5 punti contro attese ferme a 50 punti. Ben sopra lo spartiacque che separa le fasi di contrazione dalle fasi di espansione. I riflettori restano comunque puntati sulla Spagna. Olli Rehn, il commissario Ue agli Affari economici, ha dichiarato che l’obiettivo di deficit al 6,3% del Pil per Madrid è ancora raggiungibile. Sabato il ministro del Tesoro, Cristobal Montoro, aveva rimarcato che calcolando anche gli aiuti alle banche il deficit spagnolo a fine anno si attesterebbe al 7,4%, quindi oltre un punto percentuale sopra a quanto previsto. Rehn ha anche auspicato che i 17 paesi dell’euro, compresi i falchi Olanda Finlandia e Germania, rispetteranno gli accordi di giugno in modo tale da consentire al fondo permanente di salvataggio Esm di ricapitalizzare direttamente le banche, risparmiando ai singoli governi i costi finanziari degli aiuti. Aiuti alle banche iberiche che dovrebbero arrivare a novembre. Il mercato rimane ancora in attesa delle decisioni di Moody’s che dovrebbe esprimersi a breve in merito alla revisione del rating sul debito spagnolo.

I NUMERI DI PIAZZA AFFARI
Maglia rosa del listino principale oggi è Finmeccanica in rialzo del 5,19% a 3,888 euro dopo le indiscrezioni secondo cui il Fondo strategico italiano, in cordata con un gruppo di imprenditori italiani, sarebbe pronto a formulare un’offerta per il 55% di Ansaldo Energia detenuto dal colosso pubblico. Segue a ruota Mediaset che ha archiviato la seduta con un balzo del 5% a 1,533 euro. Tra gli industriali da segnalare il +4,25% di Prysmian e il +4,28% di Stm.
Nel comparto bancario, Ubi Banca chiude in testa con un +4,52%. Seguono Intesa Sanpaolo (+4,4%), B.P.Milano (+4,28%), B.Popolare (+4,12%), Unicredit (+3,34%), Mediobanca (+3,08%), Montepaschi (+3,06%) e B.P.E.Romagna (+2,96%).
Nel comparto oil Eni (+1,82% a 17,33 euro) è tornata a salire dopo aver lasciato sul terreno oltre 5 punti percentuali nell’ultima settimana. Bene anche Saipem (+1,36%), Tenaris (+1,83%), ottima la performance di Saras che torna sopra quota 1 euro e sale del 5,88%. Autogrill, dopo una mattinata debole, ha accelerato al rialzo nel pomeriggio arrivando a chiudere con un +1,15% a 7,48 euro. Fuori dal listino principale di Piazza Affari Camfin avanza del 5,38% a 0,4740 euro. Il possibile interessamento ipotizzato dalla stampa del fondo InvestIndustrial ad entrare nella holding e’ apprezzato dagli analisti di Mediobanca, che hanno confermato il rating outperform sul titolo con target price di 0,56 euro.