Il rientro dalle vacanze di Pasqua 2012 resterà negli annali di Piazza Affari come uno dei peggiori incubi mai realizzatisi, con l’indice Ftse Mib crollato a 14.458 punti, in ribasso del 4,98 %. Il calo di oggi, il quinto consecutivo, ha fatto sì che l’indice bruciasse tutto il guadagno accumulato in febbraio fino al 19 marzo, giorno in cui si era sforata quota 17.000. Da inizio anno la perdita è del 4%. La discesa di oggi si è sviluppata con grossi volumi di scambio e questo dato ci porta a pensare che aprile 2012 possa risultare un remake del terribile marzo 2009, con la possibilità di una discesa fino a 13.000 punti. Anche in considerazione del fatto che l’indice Vix, noto anche come indice della paura, torna sopra quota 20 (a 20,66) per la prima volta da oltre un mese. Il Vix, elaborato dal Chicago Board Options Exchange, misura la volatilità delle opzioni legate allo Standard and Poor’s 500.
Per il Btp è stata una giornata tremenda, il rendimento del decennale si è impennato al 5,65% (+23 punti base) ed il differenziale con il Bund è schizzato a 401 punti base (+32 punti base).
All’apparenza, la raffica di vendite che ha squassato il mercato italiano trova le sue origini in Spagna, in particolare, nella nuova manovra di taglio alla spesa pubblica annunciata ieri a sorpresa dal premier spagnolo Mariano Rajoy, il pacchetto di misure da 10 miliardi di euro era stato presentato con la speranza di “calmare i mercati”. La reazione di oggi mostra che quello di cui c’è più paura oggi sono gli effetti recessivi di queste misure di abbattimento del debito.
Come se non bastasse, stamattina, il presidente della banca centrale di Madrid, Miguel Angel Ordonez ha avvertito che le banche spagnole avrebbero bisogno di rafforzare ulteriormente il patrimonio se il contesto economico dovesse continuare a deteriorarsi. Il rendimento del Bono spagnolo è salito di 22 punti base al 5,94% mentre la Borsa di Madrid se la cava, rispetto a Milano, con una perdita del 2,7%. Va ricordato che da inizio anno l’indice della Borsa spagnola perde il 13% ed è già stata punita a sufficienza, Milano invece fino a giovedì presentava ancora una performance positiva.
In Europa le variazioni negative non sono state così clamorose: Parigi -2,6%, Francoforte -2%.
A Milano sono precipitate le banche. Unicredit e Intesa -8%, Banco Popolare -7,3%. In caduta libera anche le compagnie assicurative: Generali -4,8%, Fondiaria Sai -9,1%, Unipol -3%.
Stmicroelectronics ha perso l’8,2%. Ieri il primo produttore europeo di chip ha comunicato di aver perso un arbitrato internazionale promosso alla Camera di Commercio Internazionale contro Nxp Semiconductors, per effetto della sentenza sfavorevole, dovrà pagare circa 59 milioni di dollari al gruppo olandese.
Brutto scossone per il comparto oil dopo che i prezzi dell’oro nero scendono in area 101 dollari al barile e in attesa del report sulle scorte Usa: Eni -4%, Saipem -6,6% e Tenaris -5,5%.
Enel ha perso il 3,2%.
Vendite pesantissime per Fiat -6,4%, Fiat Industrial -5,1%, Pirelli -4,3%, Prysmian -4%.
Alle 21.30 italiane i tre indizi USA scendono di oltre un punto e mezzo, petrolio wti a 101,16 dollari il barile, oro in crescita a 1.661 dollari l’oncia (+1,07%).
Suggeriamo la lettura di questo approfondimento apparso su marketwatch.com: aprile, sostiene l’autore, Jonathan Burton, è tradizionalmente un mese forte per i mercati USA. Non in anno di elezioni, a quanto pare.

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