Archivio per la categoria ‘Ternienergia’

ITALIA
Assemblea ordinaria e straordinaria di: Crespi (15,00), Tas (14,30).

Assemblea straordinaria di: TerniEnergia (9,00) e TerniGreen (11,30).

ROMA
Tesoro, asta 1,75-2,5 miliardi terza tranche Btp a 5 anni 01/06/2017, cedola 4,75% e 2,0-3,0 miliardi nona tranche Btp a 10 anni 01/09/2022, cedola 5,5%.

Istat, prezzi alla produzione maggio (10,00).

Istat, stima prezzi al consumo giugno (11,00).

MILANO
Possibile decisione su rinvio a giudizio Eni per violazione legge accise.

BRUXELLES
Inizia vertice Ue, termina domani.

Servizi economici e finanziari della Commissione Ue presentano fiducia imprese, economia, industria, servizi, consumatori giugno zona euro (11,00).

BERLINO
Disoccupati giugno (9,55).

LISBONA
Fiducia imprese e consumatori giugno (11,00).

LONDRA
Partite correnti e stima Pil 1° trimestre (10,30).

MADRID
Stima prezzi al consumo giugno (9,00).

WASHINGTON
Pil e core Pce 1° trimestre e nuove richieste sussidi disoccupazione settimanali (14,30).

Tesoro offre titoli di Stato a 7 anni (19,00).

Il clima di attesa per il voto greco sta crescendo, insieme alle tensioni e agli interrogativi sulla sorte della moneta unica. Secondo la stampa ellenica, i flussi in uscita dalle principali banche del Paese avrebbero raggiunto i 600-800 milioni di euro al giorno. Inoltre, la pressione dei mercati sull’Italia non accenna a diminuire, di fronte a un governo che sembra avere soltanto la forza delle chiacchiere e delle minacce di ulteriori operazioni di macelleria sociale.
Tra volumi ridotti e spinte ribassiste, le borse europee archiviano in ordine sparso una seduta volatile, con perdite in parte compensate dalla chiusura delle posizioni short da parte degli investitori e dal ritorno di Wall Street in positivo. Poco sopra la parità Londra, dove l’indice Ftse 100 guadagna lo 0,18% a 5.483,81 punti. In rialzo Madrid, con l’Ibex che cresce dell’1,42% a 6.615,3 punti. In calo il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi, che cedono rispettivamente lo 0,14% a 6.152,49 punti e lo 0,55% a 3.030,04 punti. Maglia nera a Piazza Affari, con l’Ftse Mib giu’ dello 0,65% a 12.894,80 punti, in recupero rispetto ai minimi intraday a 12.809 fatti registrare dopo le 15.00. Deludente l’asta dei titoli di Stato italiani che si è tenuta stamani: il Tesoro ha collocato l’intero ammontare previsto di Bot con scadenza a un anno per 6,5 miliardi di euro. Il rendimento è risultato pari a 3,972%, massimi da gennaio. Il dato è in linea con il mercato secondario ma in forte rialzo rispetto all’asta di marzo a 1,16%. Il rapporto domanda-offerta (bit-to-cover) è pari a 1,73. Sul secondario lo spread Btp-Bund è lievemente calato, pur rimanendo sopra quota 470 punti base. Secondo il presidente del consiglio Mario Monti, se dal Consiglio europeo del 28-29 giugno usciranno misure credibili a sostegno della crescita lo spread italiano diminuirà. Sul fronte dei dati macro d’oltreoceano, le vendite al dettaglio Usa di maggio sono calate dello 0,2%, in linea con le attese degli analisti.
A Piazza Affari si è ripreso il comparto bancario dopo le ultime brutte sedute: Popolare di Milano ha guadagnato l’1,10% a 0,321 euro, Banco Popolare lo 0,61% a 0,902 euro, Unicredit lo 0,59% a 2,40 euro. In decisa controtendenza il Monte dei Paschi, che è crollato del 4,01% a 0,184 euro ed ha aggiornato i minimi storici a 0,181 euro. Denaro su Mediobanca che ha guadagnato lo 0,34% a 2,97 euro, mentre nel comparto assicurativo Generali, oggi in testa alla classifica dei rialzi, continua la sua fase tonica con un rialzo del 3,01% a 9,235 euro. Continua la performance negativa di Telecom Italia (-1,63% a 0,694 euro) nonostante Standard &Poor’s abbia alzato il giudizio di breve a A-2 da A-3, confermando però il rating di lungo a BBB con outlook negativo. Vanno a rotoli gli industriali in genere, con Fiat e Fiat Industrial sotto di oltre 2 punti percentuali, ribassi oltre i tre punti per Finmeccanica, Prysmian, Pirelli. A2A (-5,7%) è stato il peggior titolo del listino principale. Oltre all’andamento negativo del settore, secondo un analista pesa il fatto che non ci siano stati cambiamenti nella governance della società, dopo la conferma dei due direttori generali. Hanno chiuso in forte rialzo Ternienergia (+8,9%) e TerniGreen (+8,7%). Oggi è stato fissato a 0,78 euro per azione il valore di recesso dei titoli ordinari TerniGreen, conseguenza della decisione di fine maggio di fusione per incorporazione di TerniGreen in TerniEnergia.
Nel comparto dei petroliferi si salva Eni, con perdite frazionali e quotazioni sempre a un soffio dai 16 euro, mentre Saipem scende del 2,78% a quota 30,76 euro, seguita da Tenaris, -2,17% a 12,64 euro.
Alle 18.30 italiane il petrolio wti scende a 82,76 dollari il barile, l’oro si assesta a 1.615 dollari l’oncia, mentre il cross euro/dollaro vede la moneta unica in rialzo a 1,2581. Alla stessa ora i tre indici di Wall Street segnano un calo frazionale.

ENEL
Nel mese di maggio la domanda di energia elettrica è risultata in calo del 4,1%. La rilevazione va confrontata con il -6,2% di aprile e il -3,3% del primo trimestre. Il dato cumulato sui primi cinque mesi è un calo del 3,2%. Per quel che riguarda l’offerta, la produzione nazionale è in calo del 3,8%, con buon recupero dell’idroelettrico (+15,9%) a svantaggio del termoelettrico (-18,5%). Il dato sui consumi resta debole, nonostante un leggero miglioramento rispetto ai due mesi precedenti (Aprile -6,2%, Marzo -5,2%). Se l’attuale debolezza dovesse proseguire ciò potrebbe portare ad una revisione al ribasso delle assunzioni sulla domanda elettrica 2012 che attualmente sono viste in calo del 2,5%. La notizia è marginalmente negativa per Enel, ma gli analisti di Barclays mantengono il target price a 3 euro.

TERNIENERGIA
Secondo quanto riferito da Reuters, il governo italiano starebbe studiando una modifica al Decreto sulle energie rinnovabili allo scopo di innalzare il tetto annuo per gli incentivi al solare a 759 milioni di euro dai precedenti 500 milioni. Il governo starebbe anche pensando di permettere agli impianti ad energia solare con potenza fino a 100 kW, e con un costo annuo inferiore a 50 milioni in incentivi, di usufruire del sostegno saltando la registrazione. All’inizio l’esenzione era prevista per gli impianti con potenza fino a 12 kW. Se la notizia fosse confermata, sarebbe molto positiva per tutto il settore i cui titoli in borsa scontano da mesi uno scenario più conservativo. Su Ternienergia, leader italiano del settore, Credit Suisse conferma il target price di 3,5 euro.

SALVATORE FERRAGAMO
Ferragamo continua a mettersi in evidenza assieme a tutto il settore del lusso. Sul titolo è intervenuta giorni fa la banca d’affari inglese Bryan Garnier che ha alzato il giudizio a buy da neutral fissando un target price di 17,5 euro. Ferragamo ha annunciato il 15 maggio scorso buoni risultati del primo trimestre, chiuso con un utile netto, inclusivo del risultato di terzi, pari a 17 milioni di euro, in crescita del 10,2%. I ricavi sono saliti del 23,4% a 259,6 milioni, l’Ebitda si è attestato a 38,2 milioni (+39,6%). Per l’ottavo trimestre consecutivo i ricavi sono risultati in aumento di oltre il 20%, sottolinea il comunicato. A cambi costanti la crescita dei ricavi del trimestre è pari al 19,1%. Ferragamo ha segnato in Borsa un massimo di 19,07 euro il 30 aprile scorso.