Il clima di attesa per il voto greco sta crescendo, insieme alle tensioni e agli interrogativi sulla sorte della moneta unica. Secondo la stampa ellenica, i flussi in uscita dalle principali banche del Paese avrebbero raggiunto i 600-800 milioni di euro al giorno. Inoltre, la pressione dei mercati sull’Italia non accenna a diminuire, di fronte a un governo che sembra avere soltanto la forza delle chiacchiere e delle minacce di ulteriori operazioni di macelleria sociale.
Tra volumi ridotti e spinte ribassiste, le borse europee archiviano in ordine sparso una seduta volatile, con perdite in parte compensate dalla chiusura delle posizioni short da parte degli investitori e dal ritorno di Wall Street in positivo. Poco sopra la parità Londra, dove l’indice Ftse 100 guadagna lo 0,18% a 5.483,81 punti. In rialzo Madrid, con l’Ibex che cresce dell’1,42% a 6.615,3 punti. In calo il Dax di Francoforte e il Cac 40 di Parigi, che cedono rispettivamente lo 0,14% a 6.152,49 punti e lo 0,55% a 3.030,04 punti. Maglia nera a Piazza Affari, con l’Ftse Mib giu’ dello 0,65% a 12.894,80 punti, in recupero rispetto ai minimi intraday a 12.809 fatti registrare dopo le 15.00. Deludente l’asta dei titoli di Stato italiani che si è tenuta stamani: il Tesoro ha collocato l’intero ammontare previsto di Bot con scadenza a un anno per 6,5 miliardi di euro. Il rendimento è risultato pari a 3,972%, massimi da gennaio. Il dato è in linea con il mercato secondario ma in forte rialzo rispetto all’asta di marzo a 1,16%. Il rapporto domanda-offerta (bit-to-cover) è pari a 1,73. Sul secondario lo spread Btp-Bund è lievemente calato, pur rimanendo sopra quota 470 punti base. Secondo il presidente del consiglio Mario Monti, se dal Consiglio europeo del 28-29 giugno usciranno misure credibili a sostegno della crescita lo spread italiano diminuirà. Sul fronte dei dati macro d’oltreoceano, le vendite al dettaglio Usa di maggio sono calate dello 0,2%, in linea con le attese degli analisti.
A Piazza Affari si è ripreso il comparto bancario dopo le ultime brutte sedute: Popolare di Milano ha guadagnato l’1,10% a 0,321 euro, Banco Popolare lo 0,61% a 0,902 euro, Unicredit lo 0,59% a 2,40 euro. In decisa controtendenza il Monte dei Paschi, che è crollato del 4,01% a 0,184 euro ed ha aggiornato i minimi storici a 0,181 euro. Denaro su Mediobanca che ha guadagnato lo 0,34% a 2,97 euro, mentre nel comparto assicurativo Generali, oggi in testa alla classifica dei rialzi, continua la sua fase tonica con un rialzo del 3,01% a 9,235 euro. Continua la performance negativa di Telecom Italia (-1,63% a 0,694 euro) nonostante Standard &Poor’s abbia alzato il giudizio di breve a A-2 da A-3, confermando però il rating di lungo a BBB con outlook negativo. Vanno a rotoli gli industriali in genere, con Fiat e Fiat Industrial sotto di oltre 2 punti percentuali, ribassi oltre i tre punti per Finmeccanica, Prysmian, Pirelli. A2A (-5,7%) è stato il peggior titolo del listino principale. Oltre all’andamento negativo del settore, secondo un analista pesa il fatto che non ci siano stati cambiamenti nella governance della società, dopo la conferma dei due direttori generali. Hanno chiuso in forte rialzo Ternienergia (+8,9%) e TerniGreen (+8,7%). Oggi è stato fissato a 0,78 euro per azione il valore di recesso dei titoli ordinari TerniGreen, conseguenza della decisione di fine maggio di fusione per incorporazione di TerniGreen in TerniEnergia.
Nel comparto dei petroliferi si salva Eni, con perdite frazionali e quotazioni sempre a un soffio dai 16 euro, mentre Saipem scende del 2,78% a quota 30,76 euro, seguita da Tenaris, -2,17% a 12,64 euro.
Alle 18.30 italiane il petrolio wti scende a 82,76 dollari il barile, l’oro si assesta a 1.615 dollari l’oncia, mentre il cross euro/dollaro vede la moneta unica in rialzo a 1,2581. Alla stessa ora i tre indici di Wall Street segnano un calo frazionale.