I NUMERI DELLA CHIUSURA
Chiusura di seduta col segno meno per le Borse europee, frenate dalla prospettiva di una ripresa dell’economia mondiale sempre più incerta. Il Ftse 100 di Londra perde lo 0,54% a 5.810,25 punti, il Dax di Francoforte lascia lo 0,78% a 7.234,53 punti e il Cac 40 di Parigi cede lo 0,7% a 3.382,78 punti. A Madrid l’Ibex affonda dell’1,85% a 7.745,4 punti, mentre nel giorno del vertice Merkel-Samaras, l’Athex di Atene fa eccezione e guadagna lo 0,55% a 829,59 punti. Sul fronte obbligazionario lo spread Btp/bund si assesta a 357 punti base, mentre l’euro in serata è sceso bruscamente nei confronti del dollaro a 1,288, da 1,296 della chiusura di ieri.
LE BRUTTE NOTIZIE DAL FMI, DALLA GRECIA, E DAL FRONTE TURCO-SIRIANO
Il Fondo Monetario Internazionale ha indicato che quest’anno il PIL mondiale mettera’ a segno un progresso del 3,3%, anziche’ del 3,5% come indicato a luglio, e che nel 2013 salira’ del 3,6% e non del 3,9%. In mattinata il presidente della Bce, Mario Draghi, ha spiegato in un’audizione al Parlamento europeo che l’economia del Vecchio continente è ancora a rischio. Draghi ha messo l’accento sulla necessità che il regolamento per una supervisione bancaria unica, a livello europeo, entri in vigore dal prossimo primo gennaio, in quanto “questo permetterebbe di iniziare i lavori preparatori il più rapidamente possibile”. Nel frattempo dall’Ecofin a Lussemburgo è uscito un accordo tra undici Paesi, Italia compresa, che hanno deciso di avviare una cooperazione rafforzata per arrivare alla cosiddetta ‘Tobin Tax’, una tassa sulle transazioni finanziarie. Oggi è stato anche il giorno dell’incontro bilaterale ad Atene tra il cancelliere tedesco, Angela Merkel, e il premier greco, Antonis Samaras, cui hanno fatto da sfondo violenti scontri nella capitale tra manifestanti e polizia. Merkel ha dichiarato al termine del vertice di essere favorevole ad aumentare gli aiuti alla Grecia, ma dopo i risultati del rapporto della troika (Ue, Bce e Fmi). Secondo il cancelliere, Atene “ha fatto molto, ma molto resta ancora da fare”. Dal fronte geopolitico continuano ad arrivare notizie allarmanti: la Turchia avrebbe incrementato la presenza di carri armati e missili sul confine con la Siria. Il petrolio è subito balzato in avanti di quasi due punti percentuali con il Wti a 92,8 dollari il barile e il Brent a 114 dollari.
I NUMERI DI PIAZZA AFFARI
La maglia rosa del Ftse Mib oggi viene assegnata a Stm, in rialzo del 3,05% a 4,458 euro: la società ha confermato di avere incaricato JP Morgan di trovare un compratore o un partner per la disastrata joint venture St-Ericsson, che diversi piani di ristrutturazione non sono riusciti a riportare in utile. Inoltre il governo francese sarebbe pronto a cofinanziare un nuovo stabilimento di nanotecnologie a Crolles, nel Sudest della Francia.
Il comparto bancario ha proceduto in ordine sparso. In rosso MontePaschi (-2,99% a 0,2274 euro), nel giorno dell’assemblea straordinaria degli azionisti. Il titolo paga le parole del presidente Alessandro Profumo sull’aumento di capitale con esclusione dei diritto d’opzione che apre la strada all’entrata di nuovi soci nel capitale della banca Segno meno anche per Popolare di Milano (-0,88% a 0,4262 euro), Banco Popolare (-1,85% a 1,219 euro), Intesa Sanpaolo (-0,8% a 1,246 euro), Mediobanca (-2,03% a 4,246 euro) e Ubi Banca (-0,66% a 3,008 euro). Salgono invece Banca Pop.Em.Rom. (+1,13% a 4,48 euro) e Unicredit (+0,53% a 3,436 euro). L’istituto di Piazza Cordusio ha reso noto che intende arrivare allo scorporo delle attività italiane nell’ambito di una ristrutturazione del gruppo, anche non sull’immediato come ha precisato il presidente Giuseppe Vita.
Tra i titoli industriali, in rosso ci sono anche Fiat (-0,23% a 4,28 euro) e Fiat Industrial (-1,09% a 7,73 euro). Si riprende invece nel finale Finmeccanica (-0,1% a 4,164 euro), che ha comunicato di essersi aggiudicata nuovi ordini per un valore complessivo pari a circa 93 milioni di euro attraverso le sue società AgustaWestland, Selex Galileo, Selex Elsag e Drs Technologies. Nel comparto oil positiva Eni (+0,64% a 17,26 euro), che ha annunciato che venderà gas con il proprio brand anche ai clienti retail del mercato francese, mentre Saipem chiude invariata sul valore di ieri a 37,47 euro, e Tenaris, in calo frazionale, scende a 15,74 euro. Enel cede lo 0,91% nel giorno successivo all’emissione obbligazionaria da 2 mld euro.
Brillanti Ansaldo Sts (+2,57%) e Mediaset (+1,46%), mentre mostrano forti cali Prysmian (-1,5%), e Telecom Italia (-1,71%).