Archivio per la categoria ‘Banca Pop. Milano’

ITALIA
Bb Biotech, stacco cedola

Saras, presentazione piano industriale ad analisti.

Popolare Milano, conference call su risultati di bilancio (9,00).

ROMA
Tesoro, annuncio quantitativi Ctz e Btpei in asta 25 marzo.

Il Presidente Napolitano avvia le consultazioni per la formazione del nuovo governo.

BRUXELLES
Audizione Rehn davanti commissione affari monetari Parlamento Ue.

Fiducia consumatori marzo zona euro (16,00).

FRANCOFORTE
Riunione consiglio Bce. No decisione tassi.

BERLINO
Tesoro offre 4 miliardi bund a 10 anni, scadenza 15/02/2023.

Prezzi alla produzione febbraio (8,00).

LISBONA
Tesoro offre 1,25-1,5 miliardi titoli di Stato a 3 e 18 mesi.

WASHINGTON
Scorte Usa settimanali prodotti petroliferi Eia (16,30).

FOMC, annuncio tassi (19,00). Conferenza stampa Bernanke (19,30).

NEW YORK
Risultati Oracle

LE CHIUSURE
Chiusura in territorio negativo per le principali borse europee ad eccezione di Milano e Madrid. Il Dax di Francoforte ha ceduto lo 0,43%, il Cac40 di Parigi lo 0,1% e il Ftse 100 di Londra lo 0,27%. A Milano il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,64% al termine di una giornata molto volatile che ha fatto registrare un affondo fino a quota 15.713 punti, con volumi per 1,4 miliardi di euro circa, mentre l’Ibex di Madrid è salito dello 0,38%. Oltreoceano andamento altalenante per i tre indici di Wall Street, che viaggiano di poco sotto la parità quando in Italia sono passate da poco le 18.30. Lo spread Btp Bund è sceso a 334 punti base, il petrolio wti si posiziona a 86,8 dollari il barile, mentre l’oro si assesta a 1.709 dollari l’oncia. Il cross euro/dollaro vede la moneta unica a 1,31 contro il biglietto verde.

ECOFIN, ASTE DEI BTP, FOMC E ACCORDO SULLA SUPERVISIONE BANCARIA
Buone notizie stamani dall’Ecofin, che ha dato il via libera al versamento della tranche di aiuti alla Grecia per un ammontare di 49 miliardi di euro. Sul mercato obbligazionario di casa nostra il Tesoro ha collocato Btp per complessivi 4,2 miliardi di euro, pari all’intero ammontare programmato. In particolare, sono stati piazzati 3,49 miliardi del nuovo Btp a tre anni a un rendimento del 2,50%, in calo dal 2,64% della precedente asta di metà novembre. A questi si aggiungono 729 milioni di Btp a 15 anni con rendimento in calo al 4,75% dal 5,32% dell’ultima asta di metà settembre.
Ieri al termine della riunione del comitato di politica monetaria della Federal Reserve si è avuta una svolta importante che alcuni osservatori definiscono “storica”. Il presidente Bernanke ha reso noto che la Fed legherà il livello dei tassi al mercato del lavoro, confermando altresì che il tasso sui Fed Fund rimarrà all’attuale minimo storico (fra zero e 0,25%) finché il tasso di disoccupazione rimarrà al di sopra del 6,5%. A questo proposito sul fronte macro oggi c’è da segnalare il dato positivo circa le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione. Le rilevazioni hanno evidenziato un calo di 29 mila unita’ a 343 mila rispetto alle 372.000 (riviste) della settimana precedente. Ieri, inoltre, la Fed ha approvato un piano di riacquisto di titoli di Stato Usa da 45 miliardi di dollari al mese che partirà dal prossimo gennaio e andrà a sostituire il vecchio “twist”. Bernanke non ha mancato di sollecitare con veemenza un cambio di passo nella trattativa tra Casa Bianca e Repubblicani per scongiurare gli effetti devastanti derivanti dal “fiscal cliff”, qualora al Congresso non si arrivasse a un accordo per bloccare l’aumento automatico delle imposte e i tagli automatici alla spesa pubblica.
Tornando al Vecchio Continente, oggi c’è stato un vero e proprio coro di giudizi positivi sull’accordo raggiunto all’interno della Ue sulla supervisione bancaria. Secondo la Bce l’intesa segna una svolta decisiva verso una stabile unione monetaria ed economica e un’ulteriore integrazione europea.

I NUMERI DI PIAZZA AFFARI
Oggi gli investitori sono tornati a comprare soprattutto sul comparto bancario. In evidenza Popolare Milano (+4,84%) al centro delle indiscrezioni di stampa su un possibile cambiamento della governance e sul fatto che tale processo di trasformazione potrebbe portare la banca a diventare una Spa. Ipotesi comunque negata dallo stesso presidente Andrea Bonomi.
Italcementi è il miglior titolo di Piazza Affari in rialzo del 15% a 4,14 euro, massimo dell’ultimo mese. Ieri sera il produttore di cemento ha comunicato un programma di riorganizzazione della struttura produttiva italiana che prevede risparmi da 40 milioni di euro l’anno e comporterà il ricorso alla cassa integrazione straordinaria per 665 dipendenti del settore cemento e per 85 del centro tecnico.
“Giudichiamo positivamente la notizia – scrivono gli analisti di Centrosim – Sul mercato italiano il piano dovrebbe garantire un recupero di redditività in grado di tamponare le debolezze su uno dei principali mercati dell’area Euro”.
Tra i petroliferi continua invece il momento difficile per Saipem dopo che ieri Consob ha ufficializzato la riduzione della quota da parte dei fondi Capital Research and Management Company.

Le Borse europee limano i guadagni della mattinata per i rinnovati timori del “fiscal cliff”, con Piazza Affari che sale di un risicato 0,05%. I maligni sostengono che la probabile uscita di scena dell’uomo del cerone darà più sprint al rally di fine anno di un quarto round di quantitative easing. A proposito di stampanti, nel corso delle conferenza stampa di ieri il numero uno della Fed, Ben Bernanke, ha sottolineato che le misure di politica monetaria non saranno sufficienti per compensare gli effetti negativi che deriverebbero dal “fiscal cliff”, nel malaugurato caso in cui Casa Bianca e Repubblicani non riuscissero a trovare un accordo per impedire l’aumento automatico delle imposte e i tagli automatici alla spesa pubblica. Con una svolta decisiva per la politica monetaria Usa, ieri la Fed ha inoltre agganciato il livello dei tassi al mercato del lavoro: Bernanke ha annunciato che il tasso sui Fed Fund rimarrà all’attuale minimo storico (fra zero e 0,25%) finché il tasso di disoccupazione rimarrà sopra il 6,5%. Inoltre la Fed ha approvato un piano di riacquisto d titoli di Stato Usa da 45 miliardi di dollari al mese che partirà dal prossimo gennaio.
In Europa tutti gli indici settoriali sono in calo ad eccezione delle banche (+0,2%), dopo che questa notte a Bruxelles i ministri finanziari della zona euro hanno raggiunto l’accordo per porre sotto la sorveglianza unica della Bce le principali 150 banche europee. L’accordo diventerà operativo dal 1° marzo 2014. Nel frattempo il Tesoro ha collocato complessivi 4,224 miliardi di euro di Btp nelle aste di questa mattina, su un’offerta compresa entro il range di 3-4,25 miliardi di euro.
Fra gli industriali, Finmeccanica guadagna lo 0,8% dopo che le autorità indiane hanno escluso che ci sia stata corruzione nella gara con Finmeccanica si è assicurata una commessa per 12 elicotteri all’esercito di New Delhi.
Fuori del listino principale si segnala il balzo di Italcementi. Per un approfondimento rinviamo all’articolo apparso su milanofinanza.it

LE CHIUSURE
Chiusura in ordine sparso per le borse europee, in una seduta dominata dalla volatilità e dal timore per una destabilizzazione del quadro politico italiano con gravi conseguenze sul resto d’Europa, in seguito alle dimissioni annunciate ieri dal premier Mario Monti. Il Dax di Francoforte è salito dello 0,17% a 7.530 punti, l’Ftse 100 di Londra cresce dello 0,1% a 5.921, il Cac 40 di Parigi segna +0,18% a 3.612. Il Ftse Mib cede il 2,20% e chiude a quota 15.354 punti dopo aver fatto registrare un minimo intraday a 15.104. Male anche Madrid, l’Ibex perde lo 0,56% a 7.804,4 punti. Lo spread Btp/Bund è risalito a quota 348, era arrivato a un massimo di 361. L’euro si riprende dai minimi di stamattina e ora è invariato rispetto ai valori di ieri a 1,292 contro il dollaro. Dopo cinque giorni di ribasso, il petrolio oggi sale: il Brent avanza dello 0,8% a 107,8 dollari al barile, Wti a 86,4 dollari (+0,7%).
L’oro è in rialzo dello 0,6% a 1.714 dollari l’oncia.

IL CASO ITALIA E IL FISCAL CLIFF
Le incertezze sullo scenario politico italiano hanno favorito il sell-off, anche alla luce dell’allargamento dello spread Btp-Bund che in giornata è balzato oltre quota 360 punti base. Un ampliamento del differenziale che ha penalizzato le banche, come sempre, a causa dei loro ricchi portafogli in titoli di Stato italiani. Aumenta anche il rischio debito dell’Italia misurato dai credit default swaps (cds): secondo i dati forniti da Bloomberg, i cds sono saliti di 31 punti base a quota 284 punti. “La possibilità di un ritorno di Berlusconi offusca il panorama politico europeo”, ha dichiarato oggi da Parigi Louis de Fels, un gestore di Raymond James Asset Management, che gestisce un portafoglio di 35 miliardi di dollari. L’incubo del ritorno al cerone sulla scena politica italiana non ha mandato in crisi più di tanto gli investitori USA. Ormai il tempo stringe per arrivare a un esito positivo dei negoziati in corso fra repubblicani e democratici allo scopo di varare il nuovo budget 2013 che aggiri il “fiscal cliff”. Ieri c’è stato un incontro fra il presidente Barack Obama e il leader repubblicano del congresso John Boehner. Oggi non erano in calendario dati significativi sull’economia americana.
Occorre inoltre ricordare che domani inizia la prevista riunione del Fomc, il comitato di politica monetaria della Federal Reserve, con il presidente Ben Bernanke che pare intenzionato a rassicurare i mercati circa ulteriori manovre di stimolo all’economia in aggiunta al quantitative easing che è stato inaugurato a metà settembre.

I NUMERI DI PIAZZA AFFARI
Montepaschi oggi guida i cali del comparto bancario con un -5,8%, seguita da Banco Popolare (-5,69%), B.Pop. Milano (-5,61%) e Pop. Em. Romagna (-5,16%). Scendono anche Unicredit (-5,15%), Intesa (-5,15%), Ubi Banca (-4,49%) e Mediobanca (-3,19%).
In deciso ribasso anche Telecom Italia (-3,26% a 0,683 euro) con il presidente Bernabè che è tornato a parlare dello scorporo della rete dopo il Cda di giovedì scorso.
Stm guadagna il 4,23% a 5,205 euro e svetta sul paniere principale beneficiando dell’annuncio del nuovo piano strategico che prevede anche l’uscita dalla joint venture St-Ericsson, il cui perfezionamento e’ atteso nel terzo trimestre 2013. Ben comprata anche Mediaset (+2,05% a 1,391 euro) in scia all’upgrade di Deutsche Bank. In rialzo a fine seduta troviamo anche Tod’s (+0,53%), Diasorin (+0,5%) ed Eni (+0,11%), mentre la controllata Saipem perde terreno anche oggi dopo le dimissioni dell’a.d Franco Tali: il titolo cede l’1,89% e si posiziona a 29,08 euro, un livello di supporto importante il cui cedimento nei prossimi giorni potrebbe preludere a un affondo verso area 25.

LE CHIUSURE
Giornata positiva per le Borse europee con Piazza Affari ancora una volta in evidenza: l’indice FtseMib ha chiuso in rialzo dell’1,04% a 16.041 punti. Le Borse di Londra e Francoforte sono invariate, Parigi è salita dello 0,3%.
L’euro si è rafforzato anche oggi ed è scambiato in serata nei confronti del dollaro a 1,307, da 1,305 di ieri sera. Il petrolio cede l’1% circa con il Brent a 109,5 dollari il barile e il wti a 88,7 (-0,4%). L’oro è scivolato a 1.699 dollari l’oncia.
A metà seduta Wall Street mostra indici contrastati appesantita dalle incertezze sul fiscal cliff: il Dow Jones sale dello 0,1% e l’S&P scende dello 0,1%. Il Nasdaq arretra dello 0,5%.

EUROGRUPPO E FISCAL CLIFF
L’Eurogruppo oggi ha approvato i 39,5 miliardi di euro di aiuti per il sistema bancario spagnolo, mentre per gli aiuti alla Grecia e a Cipro la decisione è stata rinviata alla prossima settimana assieme alle decisioni circa le nuove regole di vigilanza bancaria. Troppi sono ancora i contrasti tra opposti interessi: la Germania che non vuole cedere sulla supervisione nazionale delle casse regionali e di risparmio, il Regno Unito che vuole restare fuori, la questione della ‘muraglia cinese’ per separare nettamente politica monetaria e vigilanza. Ciononostante la presidenza Ecofin e’ ottimista, ma la Bce ha già lanciato l’allarme: se non si decide entro la fine dell’anno aspettiamoci un diluvio sui mercati.
Negli USA gli investitori restano sempre concentrati sul dibattito legato al fiscal cliff, dopo che il presidente Barack Obama ha rigettato ieri la proposta alternativa dei Repubblicani, con 1.200 milioni di dollari in tagli e 800 milioni stanziati per le riforme sociali; una proposta che non tocca le aliquote fiscali, che il presidente Obama vorrebbe rivedere al rialzo per le fasce di reddito più alte

I NUMERI DI PIAZZA AFFARI
L’effetto spread è stata la principale causa del rialzo milanese: il calo dei rendimenti dei titoli di Stato aiuta i bilanci delle banche, il che ha avuto il consueto effetto traino per tutto il listino.
Oggi MontePaschi è il top performer con un balzo del 6,86% a 0,216 euro, nonostante la Commissione Bilancio del Senato abbia bocciato le novità sui prestiti statali che Siena riceverà per rafforzare la propria struttura patrimoniale. Denaro con volumi in aumento anche sugli altri titoli del comparto: Unicredit guadagna il 2,51% a 3,752 euro, Popolare di Milano il 2,07% a 0,418 euro, Banco Popolare il 2,37% a 1,165 euro, Mediobanca il 2,01% a 4,372 euro, Intesa SanPaolo l’1,53% a 1,326 euro. Tra i finanziari Generali ha messo a segno un +1,77% a 13,24 euro con il mercato in attesa del prossimo 14 gennaio quando il Ceo Mario Greco presenterà il nuovo piano strategico della compagnia assicurativa. Risale Telecom Italia (+2,07% a 0,714 euro) nonostante quanto ha scritto questa mattina il quotidiano La Repubblica, secondo cui il processo di cessione di TI Media potrebbe andare a monte. Fiat ha guadagnato l’1,02% a 3,568 euro all’indomani dei dati sulle immatricolazioni italiane di novembre. Sul fondo del Ftse Mib è finita Campari con un ribasso dell’1,31% a 5,65 euro.
Nel comparto oil Eni avanza dello 0,55% a 18,22 euro, dopo che gli analisti di Deutsche Bank hanno confermato il rating buy sulle azioni e il target price di 21 euro, segnalando il cane a sei zampe come uno dei preferiti all’interno del comparto Oil. In rosso invece Saipem (-0,32% a 34,16) e soprattutto Tenaris (-1,17% a 15.16 euro).

LE CHIUSURE
Pur chiudendo in territorio positivo, le borse europee limano i guadagni in seguito alla doccia gelata arrivata dagli USA con l’indice manifatturiero ISM inferiore alla soglia dei 50 punti, al di sotto quindi della linea che separa le fasi di contrazione da quelle di espansione. A Francoforte il Dax è salito dello 0,40% a 7.435 punti, il Cac40 di Parigi dello 0,26% a 3.566 punti, il Ftse 100 di Londra si blocca a un +0,08% a 5.871 punti, mentre l’Ibex di Madrid ha perso lo 0,72% a 7.877 punti.
Chiusura di seduta in moderato rialzo per Piazza Affari, dopo un allungo iniziato in mattinata che aveva portato l’indice Ftse Mib a rivedere quota 16.100 punti per la prima volta dallo scorso 22 ottobre. L’indice principale di Piazza Affari archivia la seduta con un +0,43% a 15.876 punti. L’indice AllShare ha guadagnato lo 0,34% e il MidCap lo 0,13%. Volumi per un controvalore di circa 1,4 miliardi di euro.
In Italia lo spread Btp/Bund ha chiuso in area 300, dopo essere sceso sui minimi da marzo a quota 294, con un calo di 15 punti base rispetto a venerdì. Il cross euro dollaro staziona sui massimi della giornata a 1,306, per la moneta unica si tratta del livello più alto da fine ottobre.
Oro e petrolio sono poco mossi a 1.715 e 89 dollari.

CINA, GRECIA E ISM
Stamattina gli investitori hanno accolto con entusiasmo la notizia di un’accelerazione dell’economia cinese: a novembre l’indice Pmi del settore manifatturiero cinese ha superato quota 50 per la prima volta da sette trimestri. Novità positive sono arrivate anche dall’Eurozona, dove Atene procederà a un buyback da 10 miliardi di euro sui titoli di Stato greci ad un prezzo più elevato delle previsioni. Il quadro si è deteriorato nel pomeriggio, quando sono arrivati i dati macro dagli USA. Primo fra tutti l’indice Ism di novembre sulla manifattura, che è sceso a 49,5 da 51,7 di ottobre, conto le stime che lo davano a 51,4. Quota 50 indica lo spartiacque tra espansione e contrazione economica.
Meglio delle attese invece la spesa edilizia di ottobre, cresciuta dell’1,4%, molto più dello 0,5% atteso.
Sulle prospettive degli investitori continua inoltre a pesare il problema fiscal cliff, con l’incombere della scadenza di fine anno che in assenza di una soluzione politica farebbe scattare i tagli automatici alla spesa oltre che gli aumenti delle tasse. Stando alle ultime informazioni, i negoziati fra la Casa Bianca e i Repubblicani sono in una fase di stallo, dopo che i leader del partito che ha la maggioranza al Congresso hanno respinto la proposta del segretario al Tesoro, Tim Geithner, perché troppo incentrata su aumenti di tasse.

I NUMERI DI PIAZZA AFFARI
Mediaset oggi si aggiudica la maglia rosa (+6,69% a 1,355 euro). dopo che gli analisti di JP Morgan, pur tagliando il target price da 2,5 euro a 2,2 euro, hanno confermato il rating a overweight. Fanalino di coda, invece, Stm (-1,43% a 4,83 euro): la società di semiconduttori il prossimo 10 dicembre presenterà il nuovo piano strategico alla comunità finanziaria. L’evento offrirà l’occasione per fare il punto sulla joint venture St-Ericsson e sul futuro del gruppo stesso.
A beneficiare del ribasso dello spread Btp/Bund sono stati soprattutto i titoli del settore bancario. Unicredit ha chiuso in rialzo del 2,23%, Intesa Sanpaolo dello 0,93%, Popolare di Milano dello 0,91%. A seguire Mediobanca (+0,8%), Banco Popolare (+0,44%), Banca Pop. Em. Romagna (+0,04%). In negativo invece Montepaschi (-0,2%).

LE CHIUSURE
Chiusura in ordine sparso per le borse europee, che ripiegano sul finale in scia a Wall Street. A Milano il Ftse Mib si congeda a -0,5% a 15.808 punti, mentre il Ftse All Share chiude a -0,48%. Volumi ridotti rispetto al boom di ieri, che ha visto un incremento di quasi tre punti percentuali sul principale listino di Milano. La performance peggiore oggi è quella dell’Ibex, in rosso di mezzo punto percentuale (-0,49%) a 7.934,6 punti, mentre a Parigi il Cac40 è calato dello 0,33% a 3.557,28 punti. Sostanziale parità per il Ftse100 (-0,06%) e per il Dax (+0,06%) che si sono fermati rispettivamente a 5.866,82 e a 7.405,5. Sul Ftse Mib secondo un analista tecnico, si sta preparando la base per un possibile movimento rialzista da fine anno a inizio 2013. Netto miglioramento per lo spread Btp/bund che oggi è sceso a 318 punti base. Il cross euro/dollaro regge a 1,30, mentre il petrolio wti sale a 88,41 dollari il barile quando in Italia sono le 18.30. Alla stessa ora l’oro si assesta a 1.719 dollari l’oncia.

DATI MACRO E FISCAL CLIFF
Questa mattina il presidente della Bce Mario Draghi ha dichiarato che la crisi della zona euro durerà ancora diversi mesi, e non vi sarà nessuna ripresa prima della seconda metà del 2013. SuperMario ha inoltre fatto sapere che l’Eurotower è pronto ad intervenire per salvaguardare l’euro se fosse necessario.
Dal fronte macro USA sono arrivate indicazioni deludenti con i redditi personali e le spese al consumo risultati inferiori alle attese, al pari dell’indice Chicago PMI che è salito a 50,4 punti rispetto ai 51 previsti dal mercato.
Resta sempre aperta la partita tra Casa Bianca e Congresso sulla questione del burrone fiscale: il prossimo martedì il presidente degli USA Barack Obama si incontrerà con i governatori, e mercoledi’ parlerà alla Business Roundtable. Il presidente sta cercando di aggregare consensi sul suo piano per evitare il “fiscal cliff” e ridurre il deficit federale attraverso nuove tasse sui redditi superiori a 250.000 dollari. La proposta iniziale, presentata ieri dal segretario al Tesoro Timothy Geithner ai repubblicani e subito respinta, prevede aumenti fiscali per 1.600 miliardi di dollari, e maggiori poteri per alzare il tetto del debito federale.

I NUMERI DI PIAZZA AFFARI
Contrastato il comparto bancario oggi, nonostante il miglioramento dello spread: MontePaschi ha guadagnato lo 0,64% a 0,202 euro, Bper l’1,67% a 4,758 euro. Sono invece finite in rosso Popolare di Milano (-3,19% a 0,406 euro), Mediobanca (-0,79% a 4,252 euro), e Unicredit (-0,56% a 3,58 euro).
Tra gli industriali spicca il risveglio di Fiat che guadagna il 2,65% a 3,56 euro, mettendo a segno la performance migliore del paniere principale. Il rialzo pare legato a motivi tecnici e all’andamento del comparto auto in Europa (+1,55% lo Stoxx 600 del settore auto e componentistica). Sempre in riferimento al comparto automotive, termina la seduta in nero anche Pirelli & C. (+0,62%).

LE CHIUSURE
Le borse europee chiudono in ordine sparso una seduta caratterizzata da alta volatilità e volumi ridotti. A Londra il Ftse 100 registra un lieve incremento, +0,05%, il Cac40 di Parigi segna +0,37%, il Dax di Francoforte -0,5%. Madrid ha perso lo 0,33%. Milano chiude in ribasso per il terzo giorno consecutivo, ma in forte recupero rispetto al minimo intraday che ha toccato quota 15.200: indice Ftse Mib -0,17% a 15.453 punti. La peggiore piazza europea è Atene, che ha perso il 2,87%. con l’Indice Athex a 822,72 punti affondata dai titoli bancari.
Sul mercato valutario l’euro si svaluta nei confronti del dollaro a 1,292 da 1,294 della chiusura di ieri sera. Il rendimento del Btp decennale è in calo di 11 punti base a 4,58%, nuovo minimo dal febbraio 2011, lo spread si chiude a quota 321 punti base.
L’oro torna a cedere l’1,4% a 1.717 dollari l’oncia, il petrolio wti torna a 86 dollari il barile con un ribasso dell’1,6%, sui timori di una recessione legata all’incombere del fiscal cliff, spiega un operatore intervistato da Bloomberg.

GRECIA, SPAGNA, FISCAL CLIFF
I motivi di incertezza sono i tre soliti noti: la Grecia innanzi tutto, che lunedì potrebbe annunciare il piano di buyback e offrire tra 28 e 30 centesimi di euro agli obbligazionisti per riacquistare i bond ellenici, ma i dettagli sull’accordo sono ancora scarsi e la mancanza di chiarezza si traduce in preoccupazione. Da Madrid, affermano funzionari del Fmi, nonostante il via libera dell’Unione europea al piano di ristrutturazione degli istituti di credito spagnoli, si attende una richiesta formale di aiuti giusto il principio di condizionalità enunciato da Mario Draghi l’estate scorsa. Infine il fiscal cliff, con il presidente Obama che oggi è stato attaccato duramente per non esercitare un ruolo attivo nelle trattative, mentre il leader della maggioranza in Senato, Harry Reid, ha parlato di ”stallo” nelle negoziazioni. “Se in Europa il mood sembra essersi disteso, considerando il rally dei Btp, le tensioni oggi sembrano provenire dagli USA con il tema fiscale che rimane al centro dell’attenzione degli operatori”, ha dichiarato Vincenzo Longo, Market Strategist di IG.
Sul fronte macro dagli USA le vendite di nuove unita’ abitative negli Stati Uniti sono calate ad ottobre dello 0,3% attestandosi a 368.000 unita’ a fronte del consenso a 386.000.

I NUMERI DI PIAZZA AFFARI
Fra le blue chip milanesi la discesa più marcata è stata quella del Banco Popolare che ha perso il 4% dopo l’avvertimento di Moody’s che ha messo il rating in osservazione per un possibile downgrade a livello junk. Tra i bancari MontePaschi ha perso il 2,1%, Unicredit l’1,77%, Intesa lo 0,8%. Popolare Milano in rialzo dell’1,2%.
Tra gli assicurativi, Generali ha guadagnato lo 0,1%, mentre nel risparmio gestito è scesa Azimut, in calo del 2,2%. A ottobre il risparmio gestito in Italia ha registrato deflussi per 1,9 miliardi di euro. Fra i titoli industriali StM, in forte calo nei primi scambi, ha recuperato riducendo la perdita a -0,7%. Finmeccanica -1%.
Fiat ha perse lo 0,2%: oggi la Casa torinese presenterà al Salone di Los Angeles la nuova 500 elettrica, una tecnologia nella quale Marchionne palesemente non crede, ma che il gruppo Fiat-Chrysler deve sviluppare in ossequio agli accordi con la Casa Bianca. Per ogni 500 elettrica venduta, Fiat prevede di perdere 14mila dollari. Fiat Industrial -2%, Pirelli +2,2%.
Luxottica +0,35% a 31,16 euro. Il gruppo guidato da Leonardo Del Vecchio ha rilevato il 36% di Salmoiraghi & Vigano’, catena di occhiali italiana. Gli analisti di Mediobanca considerano l’operazione poco significativa a livello finanziario e sul fronte strategico non credono possa portare ad un cambio della strategia della societa’ in Europa.

LE CHIUSURE
Le borse europee chiudono in territorio positivo una giornata caratterizzata da volumi ridotti anche perché parzialmente prive del traino di Wall Street, che ha anticipato alle 19.00 italiane la chiusura in occasione della festa del Black Friday. Il FTSE 100 a Londra ha guadagnato lo 0,5%, il CAC40 a Parigi lo 0,9%, il DAX a Francoforte lo 0,9%, l’IBEX 35 a Madrid lo 0,4%, e lo SMI a Zurigo lo 0,5%.
L’EuroStoxx 50 è salito dello 0,9%. L’indice delle 50 principali blue chips della zona euro ha guadagnato durante l’intera settimana 5,3%, la migliore settimana del 2012.
A Milano l’indice Ftse Mib, dopo una partenza in rosso (fino a -0,80%), ha chiuso a +0,53% fermandosi a 15.635 punti, in una seduta caratterizzata da scambi poco al di sopra del miliardo di euro di controvalore.
Negli USA il Dow Jones ha terminato a 13.009,68 punti, + l’1,35%. Lo S&P fa +1,3% e rivede quota 1.409,15 mentre il Nasdaq si ferma a 2.966,85 mettendo a segno un +1,38%.
L’euro si rafforza per il quinto giorno consecutivo sul dollaro a 1,296 da 1,288 di ieri, è sui massimi delle ultime tre settimane.
Il petrolio tipo Wti tratta a 88,08 dollari il barile (+1%). Oro a 1.752 dollari l’oncia (+1,38%).

BENE L’IFO, SCHIARITE SULLA GRECIA
Stamattina erano arrivate indicazioni positive sull’economia tedesca. L’indice Ifo calcolato sulla base delle aspettative degli imprenditori tedeschi è salito nel mese di novembre a 101,4 da 100 di ottobre, gli economisti si aspettavano un calo, che sarebbe stato il settimo consecutivo, a 99,5.
Sul segmento obbligazionario lo spread Bund-Btp è sceso a 330 punti base, con un rendimento al 4,73%. Ottime notizie dai rendimenti sui tassi a breve scesi all’1,95% per i governativi a due anni e sotto l’1,45% a 12 mesi, entrambi ai minimi di marzo. A luglio, prima delle dichiarazioni di Mario Draghi sullo scudo della Bce il rendimento a due anni aveva superato il 4%
Nel frattempo a Bruxelles proseguono le trattative per il piano di rifinanziamento alla Grecia. Reuters riporta che tra le opzioni allo studio figura l’ipotesi che la Bce rinunci a 9 miliardi di euro di interessi. Il ministero delle Finanze greco avrebbe già avviato i lavori necessari all’operazione di riacquisto, che potrebbe venire perfezionata entro fine anno. C’è da aggiungere tuttavia che il Consiglio europeo in programma oggi e’ terminato senza un accordo sul budget 2014-2020.

I NUMERI DI PIAZZA AFFARI: FOCUS SU BUZZI, FINMECCANICA, E SAIPEM
A Milano secondo giorni di rialzi per Buzzi Unicem (+2,52% a 9,34 euro) maglia rosa del listino che ha superato un livello di resistenza importante a 9,30 euro. Un rialzo dovuto alla doppia promozione di Ubs e Bernstein.
A Piazza Affari è salita anche Finmeccanica +1,2%. Secondo indiscrezioni, Agusta Westland parteciperà alla gara da 5 miliardi di dollari di importo per la fornitura di elicotteri da soccorso all’Air Force Usa. Nel comparto dei petroliferi Saipem torna a scaldare i motori: oggi ha guadagnato l’1,7% portandosi a 33,7 euro. Il titolo ha accelerato dopo che la società ha annunciato di essersi aggiudicata nuovi contratti nelle perforazioni terra per un valore complessivo di circa 500 milioni di dollari in Arabia Saudita, Sud America e Kazakhstan, per l’utilizzo di 13 impianti, tre dei quali saranno appositamente costruiti.
A2A sale dell’1,9% dopo aver annunciato di aver collocato con successo un prestito obbligazionario riservato a investitori istituzionali per 750 milioni di euro. Le obbligazioni, che scadono il 28 novembre 2019, prevedono una cedola annua di 4,5% e sono state collocate a un prezzo di emissione pari a 99,718% (tasso di rendimento lordo effettivo a scadenza pari a 4,548%, 325 punti base sopra al mid-swap). Le richieste hanno superato i 4,5 miliardi.
Le banche si sono riprese grazie al miglioramento dello spread. Intesa +1%, MontePaschi invariata, Ieri la banca ha lanciato un bond da 1,25 miliardi di euro.Si tratta di una OBG (obbligazione bancaria garantita) a tasso fisso a 10 anni assistita in massima parte da mutui ipotecari residenziali e commerciali ceduti da Intesa Sanpaolo.
Invariato anche Banco Popolare. Société Générale ha tagliato il target price a 1,15 euro da 1,30 euro. Secondo indiscrezioni, Agos Ducato, la partecipata con il 39% attiva nel credito al consumo, perderà soldi nel 2012 e nel 2013.
Generali +0,3%. La compagnia è pronta ad avviare l’asta per la cession della controllata svizzera Bsi, ci sarebbero molti nomi internazionali interessati.
Atlantia ha guadagnato l’1,1%. Il gruppo delle concessionarie autostradali ha elevato a 1 miliardo dall’offerta iniziale di 750 milioni, l’ammontare del suo bond retail e ha anticipato la chiusura dell’offerta ad oggi avendo collocato interamente l’emissione.
Luxottica continua a salire, oggi +0,8% e nuovo massimo storico a 30,87 euro. La stampa riporta che la società ha concluso l’acquisizione del 40% della catena di negozi di occhiali Salmoiraghi & Viganò al prezzo 40 milioni di euro.
Vendite su Exor (-0,74%), Tenaris (-0,33%), Ansaldo (-0,31%) e Autogrill (-0,37%).

CHIUSURE POSITIVE
Chiusura positiva per le Borse europee. A Milano l’indice FtseMib è salito dello 0,8%, il Ftse 100 a Londra ha guadagnato lo 0,1%, il Cac40 a Parigi lo 0,4%, il DAX a Francoforte lo 0,2%, l’IBEX 35 a Madrid lo 0,3%, e lo SMI a Zurigo lo 0,4%. L’EuroStoxx 50, l’indice delle 50 principali blue chips della zona euro, è salito dello 0,6%. L’euro è risalito dopo una scivolata fino a 1,274 sul dollaro nel corso della mattinata. In serata il cambio con il dollaro è a 1,281, allineato alla chiusura di ieri sera. La notizia del calo delle scorte USA e il riaccendersi del conflitto tra Israele e Palestina alimenta il nuovo rialzo del greggio wti, che alle 21.00 ora italiana si porta a 87,5 dollari il barile. Oro stabile a 1.728 dollari l’oncia.

L’EUROGRUPPO IL 26 NOVEMBRE, LA MERKEL CHE “APRE”, E I DATI MACRO DAGLI USA
La disponibilità annunciata oggi da Angela Merkel a sostenere un aumento dei fondi a disposizione dell’Efsf, e l’indicazione del suo ministro delle Finanze, Schauble, secondo cui la Grecia potrebbe procedere a un buyback sui suoi titoli di Stato, sono le notizie positive che hanno allontanato la delusione per il mancato accordo di ieri notte sui nuovi aiuti da fornire ad Atene. L’Eurogruppo e il Fondo monetario torneranno a riunirsi lunedì prossimo, 26 novembre. Le dichiarazioni dei governanti tedeschi hanno avuto effetti positivi sui titoli di Stato: il rendimento del Btp a 10 anni è sceso al 4,82%, spread a quota 339 (-2 punti base). Lo spread del bond greco è sceso di 35 punti base a quota 1.500.
Nel pomeriggio in Usa sono stati pubblicati una serie di dati macroeconomici, che non hanno sorpreso il mercato, a parte l’indice definitivo di fiducia dei consumatori Usa dell’Universita’ del Michigan che a novembre e’ sceso a 82,7 punti dagli 84,9 della lettura preliminare, mentre il consenso era a 84,9.
Le richieste di sussidi di disoccupazione negli Usa si sono attestate a 410.000 unita’, in calo di 41.000 unita’ rispetto al dato della settimana precedente rivisto al rialzo 451.000 unita’.
La stima preliminare dell’indice Pmi di novembre e’ stata pari a 52,4 punti, in aumento rispetto al dato definitivo di ottobre e al consenso e raggiungendo il livello massimo degli ultimi cinque mesi.

I NUMERI DI MILANO
A Milano la migliore blue chip è Banca Popolare di Milano +3,5%, a seguire Intesa, in rialzo del 2,3%. Unicredit è salita dello 0,7%,
Denaro anche su Lottomatica +2%, Diasorin +3,1% e Mediaset +3%. Rimbalzo tecnico per Fiat dopo il tonfo di ieri con un +1,6%, Pirelli +1%, StM ha guadagnato l’1,4%.
Enel è finita in rialzo dell’1,8%. Secondo quanto riporta MF, la societa’ e’ nella short list del Governo marocchino per il programma nazionale di sviluppo dell’energia eolica, per la realizzazione di 2.000 MW in diverse tranche da completare entro il 2020. Gli analisti di Equita Sim ritengono la notizia positiva. Poco mossa Telecom (+0,15%), dopo la smentita del fondo F2i di Vito Gamberale che ha negato un interesse ad entrare in Telco, la holding di controllo del colosso delle telecomunicazioni.
Tra le small cap buoni rialzi per Brunello Cucinelli +4,5% e Saras +4,8%.